Viaggio in Giappone: Elise Girard, regista francese di Belleville Tokyo e Strange birds, torna a raccontare il Giappone con una pellicola esistenziale sulla morte e la rinascita con Isabelle Huppert e Tsuyoshi Ihara in una cornice estetica di straordinaria poesia.
Sidonie Perceval, interpretata da Isabelle Huppert (L’Ombra di Caravaggio) è una affermata scrittrice che dopo la perdita del marito è vittima di uno spietato blocco creativo e non riesce più a scrivere nulla.
Invitata dal suo editore nipponico per promuovere la nuova edizione del suo primo libro, Sidonie accetta con riluttanza di intraprendere un viaggio in Giappone che diversamente da quello che si sarebbe aspettato rappresenterà una esperienza molto forte e uno straordinario strumento di rinascita ed elaborazione del lutto.
La Girard si immentte nella lunga tradizione di registi occidentali affascinati dal paese del Sol Levante tra cui fa sicuramente parte anche Wim Wender in questi giorni in sala con il meraviglioso Perfect Days.
Attraverso il poetico Viaggio in Giappone esprime infatti la sua ammirazione per uno dei paesi più misteriosi al mondo sintonizzandosi, cinematograficamente con l’elegante semplicità della sua cultura e del suo cinema contraddistinto dall’amore per il bello e per l’espressione di un sentimentalismo bruciante e intenso ma comunque riservato. Nel la Girard farlo omaggia con devozione quello che forse è il maestro indiscusso del dramma nipponico, Yasujirō Ozu, attraverso una sua interpretazione del suo minimalismo narrativo proponendo una serie di inquadrature statiche e dalla perfetta simmetria, che sono da sempre la cifra stilistica più nota del regista giapponese.
Sempre straordinaria Isabelle Huppert, perfetta nell’interpretare lo sguardo stupito e curioso dell’occidentale al cospetto della magia delle città e dei paesaggi giapponesi capaci non solo di riempire di meraviglia gli occhi di chi li ammira ma anche di effettuare vere e proprie trasformazioni interiori.
Il tema della morte e della elaborazione del lutto serpeggia per tutta la pellicola, tematica che ha avuto storicamente molto spazio nella letteratura e nella cultura nipponica (come Banana Yoshimoto o Haruki Murakami hanno ampiamente espresso nelle loro opere) ed anche in questo aspetto la pellicola di Elise Girard si ricongiunge con la cultura del Giappone.
“I fantasmi vivono tutti intorno a noi”
Viaggio in Giappone
E’ noto agli antropologi e agli psicologi come la prossimità con la morte sia uno straordinario strumento di trasmutazione interiore, capace di sfondare tutto ciò che di superfluo vi è nella personalità e nelle consuetudini stantie per rivelare ciò che l’interiorità ha nascosto dalla grezza mondalità e dalle miserie delle convenzioni sociali. Non a caso tantissimi riti di iniziazione alla vita adulta prevedono attività pericolose e potenzialmente mortali, funzionali a risvegliare l’iniziato dagli atteggiamenti infantili e consentire l’individuazione dello scopo della vita.
La protagonista Sidonie Perceval, il cui cognome porta alla mente l’iniziato Parsifal che attraverso la sua avventura è in grado di recuperare il Santo Graal, intraprende anch’essa il suo viaggio di iniziazione in terra straniera e da esso sarà profondamente trasformata.
Viaggio in Giappone è un film che quindi un film che si distingue per la sua raffinatezza estetica ma anche per la ricchezza della riflessione introspettiva, attraverso un emozionante viaggio nel paesaggio e nella cultura giapponese accompagnato da una colonna sonora straordinaria che annovera pezzi toccanti come il concerto 974 di D minore di Johann Sebastian Bach.
Viaggio in Giappone è in uscita nelle sale italiane l’11 gennaio 2024 grazie a Academy Two.
Regia: Elise Girard con: Isabelle Huppert, Tsuyoshi Ihara, August Diehl Paese: Francia, Germania, Giappone, Svizzera Durata: 95 minuti Anno: 2023 Distribuzione: Academy Two