Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti – Recensione del nuovo Film della Blumhouse con James McAvoy

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti – Recensione del nuovo Film della Blumhouse con James McAvoy

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti: in sala la nuova pellicola della casa di produzione Blumhouse, remake del film horror danese del 2022 Gæsterne che ha ottenuto 11 nomination ai Danish Film Awards.

Louise e Ben Dalton e la figlia undicenne Agnes, sono una famiglia americana apparentemente perfetta che durante un viaggio stringe amicizia con una inglese composta dal padre Paddy, sua moglie Ciara e il piccolo Ant affetto da una misteriosa malattia che lo rende incapace di parlare. Nonostante le due famiglie siano caratterizzate da evidenti differenze culturali, di stile e di linguaggio finiscono per legare nel loro soggiorno nella campagna toscana. Tanto sono eleganti e riservatii Dalton tanto invece sono esuberanti e scorretti Paddy e Ciara, in particolare Paddy dominante e testosteronico che sembra condurre fin da principio la dinamica complessiva attraverso le sue provocazioni e i suoi modi sbrigativi. La famiglia Dalton viene quindi invitata a passare un weekend nella tenuta di campagna della coppia inglese. Una vacanza da sogno, che però si trasforma presto in un incubo.

La oramai mitica Blumhouse, casa produttrice di pellicole di culto come Black Phone, Five Nights at Freddy’s, M3GAN ma anche Scappa – Get Out e L’uomo invisibiletorna a proporre uno dei suoi generi di elezione con questo horror remake dell’omonimo film del 2022 diretto da Christian Tafdrup, molto amato dagli addetti ai lavori ma che non ha avuto una grande diffusione di pubblico. 

Una pellicola nella quale manco a dirlo spicca la presenza James McAvoy (Split, Glass, His Dark Materials) oramai pienamente a suo agio nei panni di personaggio oscuro e dalla psicologia contorta, proprietario della tenuta nella quale si svolge l’esperienza da incubo della famiglia Dalton. Ed è effettivamente questo l’aspetto più riuscito di Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti che si giova della straordinaria espressività di McAvoy e della sua fisicità sempre più improntata alla mascolinità esasperata e alla emotività viscerale.

Altro aspetto interessante è sicuramente il sottotesto che propone una critica per nulla velata alla ipocrisia borghese che la coppia inglese sfida costantemente e che finisce per essere la motivazione portante della discesa all’inferno nella quale finiscono gli americani tanto quanto gli spettatori. Il celebre psicanalista Carl Gustav Jung probabilmente avrebbe da commentare nel merito che l’ombra interiore va esplorata e integrata quanto possibile nella propria vita per non finire preda e vittime di quella altrui. Monito proprio nei confronti della deriva artificiale dovuta alla l’agiatezza e al desiderio di conformismo tipico delle culture occidentali che tende a diventare miope nei confronti di tutto ciò che è ritenuto indesiderabile e sgradevole e che rischia di contro di scatenarsi con grande forza.

Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.

Carl Gustav Jung

La dinamica della narrazione tuttavia, similmente come fu per la pellicola originale, non spicca particolarmente per originalità proponendo un plot piuttostosto telefonato che non stupisce e non spaventa mai veramente rendendo Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti un prodotto ben confezionato ma non irrinunciabile.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti dall’11 settembre 2024 al cinema grazie a Universal Pictures.

RegiaJames Watkins Sceneggiatura: James Watkins Con: James McAvoyMackenzie Davis, Aisling Franciosi Durata: 110 minuti  Paese: USA ProduzioneBlumhouse DistribuzioneUniversal Pictures

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