Pinocchio – Storia di un burattino tra cinema, illustrazione e fumetto: Matteo Calanna propone un saggio dedicato alla celebre favola di Carlo Collodi sui suoi principali adattamenti e rivisitazioni.
Pubblicato orginariamente a puntate tra il 1881 e il 1883 sul Giornale per i bambini, uno dei primi periodici italiani dedicati all’infanzia, il racconto ottenne subito un grande successo, pubblicato poi in forma di libro nel 1883.
La storia del burattino di legno che desidera diventare un bambino vero ha affascinato generazioni di lettori e continua a essere uno dei più grandi classici della letteratura per l’infanzia.Secondo Italo Calvino le caratteristiche che hanno consentito a Pinocchio di diventare successo sono l’aver rappresentato il primo esempio i romanzo picaresco, l’aver colmato la lacuna nella letteratura italiana ottocentesca del romanzo fantastico e nero e infine, la capacità della sua scrittura di rimanere impressa nella memoria.
Pinocchio è stato tradotto in numerose lingue e adattato in innumerevoli film, spettacoli teatrali e serie televisive estendendo la sua influenza ben oltre i confini dell’Italia e facendo di Collodi un autore di fama mondiale. E’ senza dubbio una delle favole con il più alto numero di trasposizioni nella storia della cinematografia mondiale da Walt Disney a Guillermo Del Toro, da Roberto Benigni a Matteo Garrone passando per Luigi Comencini.
Un’opera per bambini che ha rivestito in oltre un secolo di vita una importanza strordinaria nella letteratura e cinamatografia mondiale tanto da generare una moltitudine di approcci diversi nel modo di interrogarla. Fin dalla seconda guerra mondiale infatti un numero straordinariamente rilevante di critici letterari, antropologi della fiaba, psicologi, storici moderni e delle religioni hanno percorso strade altre dall’interpretazione tradizionale del libro per i piccoli da un così grande successo.
Questa storia così universalmente diffusa generalmente viene presentata come una novella che propugna temi come l’importanza dell’educazione, della sincerità, del lavoro e della responsabilità, non a caso uno degli aspetti più famosi del libro è il naso di Pinocchio che si allunga ogni volta che dice una bugia. Il suo autore Carlo Collodi nasce il 24 novembre 1826 a Firenze, giornalista e critico teatrale, nel 1848 partecipa ai moti risorgimentali e diventando un fervente sostenitore dell’unità italiana. Fondò diversi giornali satirici e politici, tra cui Il Lampione, che fu chiuso dalle autorità austriache per il suo contenuto rivoluzionario. In questa ottica è un pò difficile guardare al significato de Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino come una semplice storia moralista e moralizzatrice.
Tutta questa popolarità è forse invece riconducibile alla ricchezza e della profondità dei simboli di cui la favola stessa è portatrice e che hanno colpito l’inconscio dei suoi lettori. In questo senso Igor Sibaldi (Pinocchio e la Qabbalah – Anima Edizioni) ha proposto una delle più originali interpretazione dei simboli contenuti nella favola, nel quale Pinocchio è una delle opere più importanti di letteratura iniziatica. E’ infatti ricca di simboli cabalistici, di alchimia trasformativa e provenienti dai vangeli apocrifi. Tanto per fare un esempio alcuni hanno notato in Pinocchio la presenza di un padre falegname dal nome di Geppetto (o Giuseppe) che non può non richiamare alla mente un altro celebre padre falegname con lo stesso nome.
Anche il tentativo di Geppetto di crearsi un figlio da un ciocco di legno non è un elemento casuale. A tal proposito Matteo Calanna in questo approfondito saggio ad esempio argomenta come l’origine del legno affondi nell’universo del mito e della fiaba facendo riferimento al lavoro di Veronica Bonanni che individua le sue origini nelle Metamorfosi di Ovidio i particolare alcuni episodi tra cui quello di Meleagro la cui vita e morte è legata ad un ciocco di legno.
“Stipes erat, quem, cum partus enixa iaceret Thestias, in flammam triplices posuere sorores – Era un ceppo sul quale, quando Testia giaceva in travaglio, le tre sorelle diedero fuoco”
Ovidio, Metamorfosi, viii, 449
Interessante in questo senso anche l’accostamento fra la figura di Mastro Ciliegia e il lo scultore Pigmalione narrato sempre nelle Metamorfosi. Pigmalione riesce infatti a modellare nell’avorio una splendida statua di donna che viene animata dopo che il suo creatore si reca al tempio della
dea Afrodite. Ancora più evidente è l’influenza di uno degli episodi più celebri delle Metamorfosi è proprio nella famosa metamorfosi del burattino in asino. Pinocchio, come gli altri bambini caduti nella sfrenatezza del mondo dei balocchi, diventa un asino pur mantenendo la sua coscienza. Chiaro riferimento a Lucio nell’Asino d’oro di Apuleio che potrà riprendere la forma umana solo dopo una iniziazione ai culti della dea Iside figura che riscontra un certo parallelismo la Fata dai capelli turchini entrambe figure cruciali nella metamorfosi dei protagonisti.
Il saggio analizza inoltre il profondo legame fra Pinocchio e l’illustrazione che ha continuato a rinnovarsi e a raggiungere fette sempre più ampie di pubblico, ma anche il rapporto tra il romanzo originale e i suoi principali adattamenti e le rivisitazioni utilizzando la rappresentazione visiva come chiave di lettura. Si presentano a tal proposito le più importanti edizioni illustrate, le più importanti rivisitazioni letterarie e fumettistiche (Osamu Tezuka, Vincent Paronnaud, e Jacovitti) e i maggiori successi cinematografici, televisivi.
Pinocchio – Storia di un burattino tra cinema, illustrazione e fumetto è quindi un’opera imperdibile per tutti coloro che sono amanti di questa novella immortale e delle sue tante sfaccettature e chiavi di lettura.
Pinocchio – Storia di un burattino tra cinema, illustrazione e fumetto è in tutte le librerie grazie a Edizioni NPE dal 10 maggio 2024.
Autore: Matteo Calanna Pagine: 287 Anno di pubblicazione: 2024 Editore: Edizioni NPE