No Other Land: arriva in sala grazie a Wanted Pictures il documentario, presentato in anteprima mondiale alla 74ma Berlinale e vincitore del premio per il Miglior Documentario e il Premio del Pubblico nella sezione Panorama, che documenta un decennio di brutale distruzione della comunità di Masafer Yatta da parte dell’esercito israeliano.
No Other Land è un documentario di straordinaria potenza emotiva che dà voce a una comunità dimenticata, quella di Masafer Yatta un agglomerato di una ventina di villaggi al confine sud della Cisgiordania, nella quale è stato realizzato il più grande atto singolo di sfollamento forzato mai effettuato nella regione occupata dalle truppe israeliane.
Fin dalle prime scene, lo spettatore è trascinato nel cuore delle demolizioni forzate dei villaggi di Masafer Yatta durante le quali la brutalità dello Stato israeliano si manifesta attraverso la distruzione di case, scuole, pozzi, vite. La principale qualità di No Other Land risiede nella capacità di modulare il resoconto crudo della repressione con momenti di vita quotidiana che mostrano l’umanità dietro la sofferenza e la necessità di andare avanti nonostante tutto. Le immagini delle ruspe che demoliscono le case e le famiglie costrette a rifugiarsi in grotte antiche si alternano con quelle più familiari e quotidiane di pasti condivisi, conversazioni sotto un cielo stellato e riflessioni personali.
Diretto da un collettivo di quattro registi – Basel Adra, Yuval Abraham, Hamdam Ballal e Rachel Szor – il film intreccia testimonianze dirette, immagini d’archivio e sequenze riprese in tempo reale realizzate con telefoni e videocamere portatili che creano un ritratto intimo e devastante dell’ingiustizia e della resilienza della orgogliosa popolazione palestinese. Combinando giornalismo investigativo, narrazione visiva e attivismo il documentario è capace di offrire una visione senza compromessi della violenza strutturale e dell’oppressione subita dal popolo palestinese attraverso un approccio collaborativo e transnazionale.
“Nessuno di noi ha esperienza di documentari, così abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio insieme come parte del nostro attivismo. Abbiamo filmato, scattato foto e scritto, e abbiamo pensato che fosse molto importante fare questo documentario per presentarlo al pubblico, soprattutto nel mondo occidentale, dove le persone non sanno chi e cosa i loro governi stiano sostenendo. Stiamo realizzando questo film insieme, come gruppo di attivisti e registi palestinesi e israeliani, perché vogliamo fermare l’espulsione in corso della comunità di Masafer Yatta e resistere alla realtà di apartheid in cui siamo nati – da lati opposti e disuguali. La realtà intorno a noi sta diventando ogni giorno più spaventosa, violenta e oppressiva, e siamo molto deboli di fronte a essa. Possiamo solo gridare qualcosa di radicalmente diverso, questo film – che è una proposta per un modo alternativo in cui israeliani e palestinesi possono vivere in questa terra non come oppressore e oppresso, ma in piena uguaglianza.”
I registi Basel Adra e Yuval Abraham
Un lavoro quello di Basel, Yuval e degli altri membri del collettivo che è al tempo stesso documentazione giornalistica e atto di resistenza. I video, spesso girati con mezzi di fortuna durante momenti di estrema tensione, trasmettono la costante situazione di pericolo di chi si trova a testimoniare soprusi mentre rischia l’arresto e nei casi peggiori la vita stessa. Una narrazione che esprime questo doloroso sentimento di urgenza attraverso immagini tremolanti, respiri affannosi e i movimenti concitati rendendo impossibile per lo spettatore esercitare qualsiasi forma di distacco.
Ma questo prezioso documentario non si limita a denunciare la violenza strutturale subita da decenni dai palestinesi, ma esplora anche il legame complesso tra Basel e Yuval, due coetanei uniti dalla causa ma separati da barriere insormontabili rappresentate dalla libertà di movimento del giornalista israeliano Yuval contro il confinamento perenne di Basel, simbolo cristallino delle disuguaglianze insite al conflitto israelo-palestinese che intrinsecamente non consente pari dignità a questi due popoli.
Riconosciuto e premiato a livello internazionale, No Other Land non è solo un film, ma un appello urgente all’azione. Le numerose vittorie – tra cui l’Audience Award e il Panorama Documentary Award alla Berlinale, il Miglior documentario europeo agli EFA 2024 e l’inserimento nella shortlist per gli Academy Awards 2025 hanno reso i quattro giovani attivisti i cineasti più premiati e celebrati in tutto il mondo del 2024. Premi che sono un riconoscimento del valore culturale e politico di un’opera che tenta di illuminare una realtà di apartheid spesso ignorata attraverso una narrazione potente che invita lo spettatore non solo a empatizzare, ma a sentirsi chiamato in causa per cambiare il corso della storia.
Caratterizzato dalla durezza delle sue immagini attraverso le quali traspare il profondo senso di impotenza di un popolo che vede nei decenni peggiorare continuamente la sua situazione, No Other Land suggerisce tuttavia come la solidarietà transnazionale e l’azione collettiva possono ancora sfidare l’ingiustizia.
No Other Land arriverà nei cinema italiani in versione originale sottotitolata in italiano dal 16 gennaio distribuito da Wanted Cinema.
Regia: Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor Durata: 95 minuti Anno: 2024 Paese: Palestina, Norvegia Produzione: Yabayay Media, Antipode Films Distribuzione: Wanted Cinema