Monkey Man: in uscita il convincente esordio alla regia del candidato all’Oscar® Dev Patel che propone un sorprendente thriller d’azione a sfondo sociale, prodotto da Jordan Peele.
L’India è universalmente percepita come la nazione più spirituale del mondo, tuttavia la prepotenza selvaggia del capitalismo ha raggiunto anche questa enclave millenaria dello spirito spazzando con brutalità anche le forme più elementari di umanità.
Fra le vittime di tanta furia c’è Kid, un giovane che da bambino ha visto barbaramente morire la madre durante una delle numerose proteste per l’esproprio delle terre a scopo di speculazione edilizia. Diventato adulto si guadagna da vivere lottando con una maschera da gorilla in un sanguinario fight club allestito per gestire un giro di scommesse clandestine. Tormentato dal trauma e con il desiderio di vendetta come unica motivazione nella vita, trova un modo per infiltrarsi nei loschi giri nei quali si dilettano le élite della città e dove potrà finalmente regolare i conti con gli uomini corrotti che gli hanno distrutto la vita.
Monkey Man è una pellicola che mantiene costantemente un doppio registro narrativo. Da un lato l’omaggio alla cultura indiana e la denuncia dei suoi profondi problemi sociali, dall’altra l’aspirazione da classico picchiaduro hollywoodiano alla John Wick. Non a caso la celebre saga interpretata da Keanu Reeves è esplicitamente richiamata nella pellicola stessa da un commerciante d’armi che offre al protagonista un’arma come quella di John Wick.
Effettivamente l’omaggio a John Wick si fa sentire prepotentemente per tutta la pellicola a partire dallo spettacolare stile coreografico delle scene di lotta, la palette cromatica caratterizzata da colori freddi che virano dal rosso al blu, il dress code del protagonista in total black quando c’è da menare le mani, la grande attenzione riservata al commento sonoro che varia dalla club music al metal (indimenticabile quello di John Wick) e infine la immancabile presenza del cucciolo irresistibile che per fortuna in questo caso si sono guardati bene dal toccare. Menzione di merito in particolare per la messa in scena della violenza, straordinariamente realistica e ben riuscita nella quale c’è un tripudio di carni, pugni, sangue, denti e lame, proprio come ci ha sempre abituati il buon John.
Diversamente le sequenze indiane della pellicola sono caratterizzate da una palette di colori caldi che variano dal giallo all’arancione, tipico dei Sadhu o Baba. In Monkey Man l’omaggio alla cultura induista è sicuramente preponderante a partire dal protagonista stesso che si rifà alla figura leggendaria del vendicatore Hanuman, ma anche il costante riferimento alla coppia divina per eccellenza di Sciva e Parvati. Particolarmente interessante inoltre la rappresentazione nella trama di Monkey Man della comunità religiosa dei hijra nella quale la transessualità è uno strumento crescita spirituale, un mezzo per arrivare all’uno e superare la illusoria dualità nella quale siamo immersi noi che ancora non ci siamo risvegliati dalla illusione del velo di Māyā.
Ma Dev Patel da osservatore privilegiato della sua generazione e della sua patria non si esime dal denunciare gli orrori di una società come quella indiana nella quale le disparità sociali e le ingiustizie sono deflagranti e gli stessi organi che dovrebbero mantenere l’ordine sono al soldo della malavita più crudele. Come anche le immancabili degenerazioni che finiscono per utilizzare lo strumento religioso per plagiare le masse. Espedenti narrativi perfettamente funzionali per ambientare un revenge movie ben costruito nel quale il contesto orientale consente di rinnovare un genere che potrebbe essere percepito per certi versi come esausto.
Il candidato agli oscar Dev Patel (Lion – La strada verso casa, The Millionaire) al debbutto alla regia dimostra grande consapevolezza del mezzo e intensità nello sguardo cinematografico, oltre che la consueta bravura attoriale, se infatti si possono identificare alcune imprecisione nella pellicola essa sono riconducibili alla scrittura e al montaggio a volte un tantino confusionari.
Ad ogni modo Monkey Man è un picchiaduro di tutto rispetto che si vede con estremo piacere, già la battaglia finale fra i man in black e l’esercito di Parvati vale da sola il prezzo del biglietto.
Monkey Man in sala dal 4 Aprile 2024 grazie a Universal Pictures International Italy.
Regia: Dev Patel Sceneggiatura: Dev Patel, Paul Angunawela, John Collee Con: Dev Patel, Sharlto Copley, Pitobash, Vipin Sharma, Sikandar Kher, Sobhita Dhulipala, Ashwini Kalsekar, Adithi Kalkunte, Makarand Deshpande Produzione: Bron Studios, Thunder Road Films, Monkeypaw Productions, Minor Realm, S’Ya Concept, Creative Wealth Media Paese: USA Anno: 2024 Durata: 113 minuti Distribuzione: Universal Pictures