La moglie di Tchaikovsky: un affascinante viaggio nella condizione femminile della Russia di fine Ottocento attraverso la dolorosa vicenda di Antonina e del suo celebre marito, Pëtr Tchaikovsky, il più grande musicista russo di tutti i tempi.
Russia, fine Ottocento. Antonina Miljukova è una giovane musicista che ha fra i suoi insegnanti l’astro nascente della musica russa Pëtr Tchaikovsky.
Per Antonina la visione di Pëtr rappresenta un irresistibile colpo di fulmine mentre lui non si ricorda nemmeno di averla avuta fra le sue allieve. Nonostante ciò il 18 luglio 1877 Pëtr Il’ic Cajkovskij e Antonina Ivanovna Miljukova si sposano, lei infatti gli ha confessato il suo amore in una appassionata lettera offrendogli tutta se stessa (e il suo patrimonio) pur di averlo.
Cajkovskij acconsente alle richieste matrimoniali di Antonina tentando in questo modo di mascherare nella sua vita pubblica la sua omosessualità in un paese che oggi come allora perseguita la comunità LGBT. Si tratterà di un totale fallimento perchè Pëtr espliciterà presto la sua repulsione per la moglie ma la donna non rinuncerà mai all’idea di considerare il celebre musicista come il proprio uomo. La tormentata relazione entrerà a far parte direttamente della creazione dell’opera, l’Evgenij Onegin, a cui Cajkovskij stava lavorando.
La pellicola del regista russo non è certo dedicata al celebre musicista ma utilizza la sua tormentata biografia come strumento per portare lo spettatore in un viaggio infernale nella condizione femminile nella Russia di fine ottocento.
Sono infatti le donne le vere protagoniste della pellicola che percorre a livelli diversi le diverse sfaccettature dell’essere donna in una società spietatamente patriarcale. Antonina, giovane musicista ripudiata da suo marito che finirà per sviluppare una vera e propria ossessione, la madre di Antonina anch’essa ripudiata che odia la sua vita familiare e le sue figlie, la sorella di Antonina costantemente torturata da una madre abusante, la sorella di Cajkovskij dedita a sostanze psicoattive per sopravvivere alle infinite fatiche della vita di madre.
La narrazione proposta da Kirill Serebrennikov scorre da una figura femminile all’altra tratteggiando i retroscena emotivi di uno scandalo pubblico ben documentato anche dall’opera di Ken Russell in L’altra faccia dell’amore che però era focalizzata sulla figura del celebre musicista mentre il regista russo si concentra decisamente sulla prospettiva femminile.
Il regista Serebrennikov esplora con sensibilità le emozioni di queste donne, mettendo in luce le loro lotte interiori e i loro desideri repressi. La storia d’amore tra Antonina e Tchaikovsky è un elemento chiave del film, ma la pellicola va oltre, concentrandosi sulla prospettiva femminile e sulla loro infinita lotta per trovare il loro posto al mondo. Il film offre una visione intima e struggente di un periodo storico tanto travagliato e delle donne che lo hanno vissuto tentando di navigare tra spietatezza e rigide convenzioni sociali.
Una pellicola che cattura lo spettatore con la sua bellezza visiva e la sua profondità emotiva.
La moglie di Tchaikovsky al cinema dal 5 Ottobre 2023 grazie a Arthouse.
Regia: Kirill Serebrennikov Con: Alyona Mikhailova, Ekaterina Ermishina, Odin Lund Biron, Nikita Elenev Anno: 2022 Durata: 143 min. Paese: Russia, Francia Distribuzione: Arthouse