Il Regno del Pianeta delle Scimmie: in sala il nuovo capitolo d’azione dell’epico franchise 20th Century Studios degli anni 60, una delle saghe più popolari e durature che ha incassato oltre 1,7 miliardi di dollari in tutto il mondo, che fa un balzo di centinaia di anni per offrire una serie di inedite intriganti prospettive.
La saga del Pianeta delle Scimmie è una serie fantascientifica nata negli anni 60, in primis letteraria e successivamente cinematografica, che rappresenta una società dominata da scimmie intelligenti che hanno preso il controllo della Terra. Il primo romanzo La scimmia del Pianeta delle Scimmie (Planet of the Apes), scritto nel 1963 da Pierre Boulle narra di un astronauta che atterra su un pianeta abitato da scimmie che hanno sviluppato una civiltà simile a quella umana, ma dove gli esseri umani sono ridotti allo stato selvaggio. Un romanzo tanto amato da portare ad una prima trasposizione cinematografica del 1968 con da Charlton Heston che sarebbe diventata uno dei maggiori successi dell’anno, vincitore di uno speciale Academy Award® e seguito da quattro sequel cinematografici e due serie televisive. Una saga iconica ed estremamente popolare perchè a diversi livelli esplora temi universali sulla natura umana, il ruolo del potere nella società e l’evoluzione. Un impatto ampio e duraturo sulla cultura popolare che ha influenzato numerosi altri lavori nel campo della fantascienza e ispirato molteplici adattamenti e opere derivate.
In questo ultimo capitolo sono passati oltre 300 anni da quando la scimmia Cesare è morta. La diffusione di un virus inventato dall’uomo ha portato ad una serie di inattese conseguente tra le quali la regressione cognitiva dell’uomo e l’evoluzione delle scimmie. Diverse generazioni dagli eventi del capitolo precedente nel quale lo scenario è completamente mutato e nel quale gli uomini sono considerati dalle scimmie alla stregua di animali selvatici di cui diffidare.
Uno scenario che porta alla mente le teorie in voga nella archeologia alternativa per le quali diverse volte nella storia civiltà altamente evolute sono completamente scomparse, si pensi ad Atlantide o alla Lemuria, a cui sono seguite fasi di forte involuzione del genere umano. In questo contesto Cesare è diventato una figura mitica dalle fattezze messianiche, e come tutte le figure messianiche la prima scimmia senziente viene glorificato e al contempo travisato. Cesare è infatti inneggiato da gruppi fanatici e violenti che lo utilizzano come mezzo per ottenere potere ma anche celebrato in gruppi esoterici che in segreto nel portano avanti l’originale pensiero di fratellanza e pace.
Protagonista de Il Regno del Pianeta delle Scimmie è Noa, un giovane scimpanzé che vive con la sua famiglia in una pacifica tribù dedita all’addestramento delle aquile. Attaccati violentemente da un clan guidato dal tirannico Proximus Caesar vengono ridotti in schiavitù da questa popolazione che utilizza il culto di Cesare come strumento di potere. L’esercito di scimmie guerriere guidate di Proximus, vaga diffondendo violenza e sottomettendo tutte le scimmie che incrociano il suo cammino, per usarle come schiavi.
Pacifico e in parte infantile Noa sarà costretto ad abbracciare il viaggio dell’eroe che il destino gli ha riservato e a partire alla ricerca della sua tribù deportata. Un viaggio nel quale avrà modo di incontrare il saggio Raka e la giovane umana Mae, che diversamente da quello che le scimmie pensano non ha perso assolutamente l’uso della parola o l’intelletto.
Il regista Wes Ball scegli di offrire una nuova prospettiva inedita ribalta i capisaldi della saga portando gli esseri umani al centro della narrazione. Inoltre, come anche fatto nella trilogia di Maze Runner che Ball ha diretto, dissemina in questo nuovo capitolo della saga diversi elementi simbolici dal sapore misterico e propone una rivisitazione della narrazione mainstream della cultura colonialista occidentale esclusivamente avvezza alla prospettiva dominante, mettendo l’uomo nella posizione di razza involuta.
Gli elementi misterici si ritrovano in diversi aspetti della pellicola tra cui ad esempio la dialettica fra messaggio spirituale utilizzato come strumento di dominio in contrapposizione al suo utilizzo come uno strumento di liberazione. Una dinamica che non può non portare alla mente la secolare lotta intestina fra religioni essoteriche e tradizioni esoteriche che risiede in larga parte nell’utilizzo o l’occultamento delle conoscenze spirituali come strumento per ammansire le masse o per condurle alla liberazione personale.
Wes Ball propone quindi una dimensione del tutto inedita ed affascinante per questo nuovo tratto della saga nel quale la prospettiva principale è quella animale e la presenza umana non può assolutamente essere data per scontata. Una pellicola che si immette nel novero affollato di produzioni recenti che trattano Il tema dell’apocalisse imminente con originalità, acutezza ed intelligenza che ci fa desiderare ardentemente di vedere presto il suo promettente seguito.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è in uscita nelle sale italiane l’8 maggio 2024 grazie a The Walt Disney Company Italia.
Regia: Wes Ball Sceneggiatura: Patrick Aison, Josh Friedman, Rick Jaffa, Amanda Silver Con: Owen Teague, Freya Allan, Kevin Durand, William H. Macy, Travis Jeffery, Peter Macon, Lydia Peckham, Neil Sandilands, Eka Darville, Ras-Samuel Weld A’abzgi, Sara Wiseman, Dichen Lachman Paese: USA Durata: 145 minuti Produzione: Disney Studios Australia, Twentieth Century Fox Distribuzione: 20th Century Studios, The Walt Disney Company Italia Anno: 2024