Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente: arriva in sala il quinto capitolo cinematografico della saga con un emozionante prequel, adattamento dell’omonimo libro di Suzanne Collins, con Peter Dinklage e Rachel Zegler.
In questo riuscito prequel della saga si torna a Panem oltre mezzo secolo prima dei fatti a cui abbiamo già assistito per ripercorre i passi giovanili del famigerato presidente Snow. Coriolanus Snow è infatti un giovane rampollo di di famiglia nobile caduta in disgrazia e in cerca di riscatto. Ai decimi Hunger Games gli viene ordinato di fare da mentore a Lucy Gray Baird, tributo del Distretto 12. La giovane attira da subito l’attenzione della nazione cantando durante la Mietitura e Coriolanus intuisce in lei la speranza del riscatto sociale ma ne è anche fortemente attratto.
Un contesto narrativo quello che vediamo in Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente che va indietro di oltre 60 anni ma che mantiene intatto tutto il suo sapore distopico offrendo una ricchissima simbologia caratteristica della contrapposizione tra cristianesimo e gnosticismo presente in tante sage del genere (vedi a tal proposito Matrix oppure His Dark Materials).
Spesso queste sage cinematografiche vengono interpretate come critiche sociali ed economiche al capitalismo e al suo sistema di controllo globale (evidenti a tal proposito nella saga i riferimenti sia all’Impero Romano che all’Impero Americano), piano di lettura sicuramente valido ma che è solo uno dei livelli di significato di queste opere, il più manifesto, le cui immagini evocative conducono sicuramente anche agli affascinati simboli gnostici. Non che questi due livelli di lettura siano in contraddizione.
Già il concetto di Mietitura porta alla mente il mito gnostico conetnuto nella Apocalisse di Adamo già ben sviscerato cinematograficamente da Jupiter delle sorelle Wachowski e documentato da Paolo Riberi nel suo Pillola Rossa o Loggia Nera?.
La Mietitura è una classica conseguenza della malefica opera di controllo sul genere umano delle forze Arcontiche, in questo caso rappresentate le classi privilegiate di Panem, che costringono l’umanità alla schiavitù e alla brutale pratica degli Hunger Games. Un concetto quello della Mietitura secondo il quale l’umanità è coltivata e controllata proprio come se fosse una campo da arare o del bestiame in un’ottica di brutale sfruttamento che si conclude appunto con il rituale violento della Mietitura.
La contrapposizione cristiano/gnostica è anche rappresentata dalla presenza nel film di una crocifissione vera e propria, usata come terrificante strumento di monito per l’umanità che osa ribbellarsi e che per gli gnostici non è un simbolo di salvezza (come afferma il cristianesimo) ma della schiavitù dell’uomo nel mondo materiale nel quale le anime di tutti noi sono imprigionate.
Non si può inoltre non menzionare la presenza in questo capitolo cinematografico del Serpente che è appunto per gli gnostici il vero simbolo della salvezza umana, avendo ispirato l’umanità a ricercare la Gnosi/Conoscenza Divina oppressa da una Dio tirannico.
Come è suggerito in tutta la mitologia gnostica la strada della salvezza passa solo attraverso la stretta via del perseguimento indefesso della propria anima, la scintilla divina sepolta del faticoso involucro del nostro corpo. Una anima in questo caso rappresentata da una magnetica Rachel Zegler (che non a caso si chiama Lucy/Luce), nel pieno del suo talento espressivo e canoro. Come tuttavia ampiamento redarguito da Carl Gustav Jung nella sua interpretazione psicologica della mitologia, il proprio scopo nella vita (o perseguimento della propria anima) si può fallire quando si sceglie di perseguire il Dio sbagliato condannando sè stessi ad una vita misera e senza significato, seppur ricca di agi e beni materiali.
Si sà il cuore degli uomini è altamente corruttibile e facilmente scambia la propria anima con un barlume di illusorio potere.
In buona sostanza Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente è un prequel potente che a nostro avviso supera i capitoli precedenti, nel quale si rappresenta in forma affascinante la genesi del del sistema di controllo messo in atto su Panem, impreziosito da una meravigliosa colonna sonora interpretata da Rachel Zegler che rappresenta un vero valore aggiunto nella resa emotiva della pellicola.
Impossibile non menzionare inoltre le performance di Peter Dinklage e di una terrificante Viola Davis, che aggiungono grande valore alla pellicola con la loro incredibile presenza scenica.
Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente vi aspetta in sala dal 15 Novembre 2023 grazie a Notorious Pictures.
Regia: Francis Lawrence Sceneggiatura: Michael Lesslie, Michael Arndt Con: Tom Blyth, Rachel Zegler, Peter Dinklage, Hunter Schafer, Josh Andrés Rivera, Jason Schwartzman, Viola Davis, Burn Gorman, Fionnula Flanagan, Ashley Liao Produzione: Color Force, Good Universe, Scholastic Durata: 157 minuti Anno: 2023 Paese: USA Distribuzione: Notorious Pictures