House of Gucci: presentato all’ultima edizione della mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia esce nelle sale italiane il controverso film sulla saga familiare più glamour di sempre.
Il leggendario regista Ridley Scott, nonostante la rumorosa disapprovazione della famiglia Gucci, porta sul grande schermo la trasposizione cinematografica di House of Gucci. Una storia vera di moda, avidità, crimine di Sara Gay Forden e con essa una delle epopee familiari più note e controverse della storia italiana recente. La pellicola, come anche il libro che l’ha preceduta, è destinata a fare polemica sia per il taglio scelto dal regista di narrare una storia di sangue nella quale si finisce quasi per empatizzare con il cuore spezzato di una assassina sia per le scelte stilistiche che strizzano chiaramente l’occhio a quel pubblico americano nel quale lo stereotipo dell’italiano tutto lirica, moda e sangue è ancora così impresso nell’immaginario. Una declinazione alla Soprano che probabilmente non sarà particolarmente apprezzata dal pubblico nostrano.
Magistrale sicuramente il lavoro fatto sui personaggi che sembrano aver fatto un salto nel tempo. Un Jared Leto sempre magnifico porta sul grande schermo una complessa trasposizione di Paolo Gucci dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, l’incredibile talento camaleontico che ha caratterizzato la sua fortunata carriera attoriale. Perfetto anche Adam Driver che tratteggia una Maurizio Gucci totalmente credibile nella sua prestazione attoriale.
Riuscita, anche se in parte eccessivamente aderente alla rappresentazione della donna italo-americana chiassosa e seducente, l’interpretazione di Patrizia Reggiani di Lady Gaga che conferma la sua notevole credibilità di attrice riuscendo a trasmettere lo strazio emotivo di un personaggio degno di una tragedia greca. Ridley Scott descrivendo nella parabola dei Gucci delinea infatti, neanche troppo tra le righe, una complessa dinamica familiare nella quale la Reggiani sembra essere colei che trova il coraggio di fare quel lavoro sporco che è nell’animo di tutti gli altri compomenti della famiglia. Degno di un girone dantesco in tal senso è l’epilogo nel quale ciascuno sembra infine essere vittima della propria densa ombra interiore.
Una vicenda complessa e oscura di cui condividiamo la declinazione che si è scelto di dare in termini cinematografici ma che non abbiamo apprezzato in alcune scelte stilistiche forse troppo sopra le righe. Forzato ad esempio l’utilizzo della musica lirica nella pellicola a sottolineare alcuni snodi di trama cruciali e in parte fuori luogo l’ambietazione romana per una famiglia caratteristica della Milano da bere. La saga Gucci, inoltre, è talmente densa e ricca di avvenimenti da aver meritato una serie TV più che un film e nonostante le quasi tre ore di narrato spesso si ha la sensazione che si stia sorvolando troppo velocemente su questa complessa vicenda densa di vicende e i cui personaggi sono sicuramente più sfaccettati di quanto si è pototo mostrare. Peccato ad esempio per il poco spazio dedicato alla fase Newyorkese dei coniugi Gucci leggendaria per la sua mondanità grazie anche ad una New York anni 80 altrettanto leggendaria o la totale assenza di approfondimento relativa alla famiglia Reggiani che ha avuto sicuramente un ruolo rilevante nella costruzione della dimensione psicologica di Patrizia.
House of Gucci tuttavia non lesina lo sfavillio e l’intrattenimento promesso confermandosi come la pellicola natalizia da non perdere in questa difficile conclusione del 2021.
House of Gucci, è nelle sale italiane a partire dal 16 dicembre 2021.
Regia: Ridley Scott Con: Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons, Salma Hayek, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney, Camille Cottin, Mădălina Diana Ghenea, Mehdi Nebbou, Miloud Mourad Benamara, Livio Beshir, Vincent Riotta Paese: USA Durata: 260 minuti Distribuzione: Eagle Pictures Anno: 2021