Don’t worry darling: presentato fuori concorso alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia arriva nelle sale, seguita da un nutrito strascico di polemiche dovuto all’abbandono di Shia LaBeouf e ai numerosi diverbi della regista con il cast, la visionaria opera seconda registica di Olivia Wilde.
Alice e Jack sono una coppia sposata che conduce una vita comoda e piacevole, piena di agi e divertimenti, a Victory Town una opulenta città residenziale americana degli anni 50 costruita in mezzo al deserto.
Jack lavora al visonario ma riservato Victory Project, che produce materiali avanzati, mentre le giornate di Alice scorrono tranquille tra pulizie, shopping, drink e feste in piscina.
In tanta ordinata opulenza qualcosa sembra turbare la sazia pace della città circondata da palme lussureggianti e baciata da un sole non adombrato mai da nuvole. Alice infatti è tormentata da sogni e strani ricordi che non riesce a spiegarsi e Margaret, una delle sue amiche più care, continua ad insinuare che la realtà che vivono non è altro che una finzione.
Olivia Wilde, forgiata da una lunga carriera da attrice e alla seconda prova registica dopo La rivincita delle sfigate, conduce con navigata maestria una ambiziosa pellicola che porta alla mente tanta della recente cinematografia del “controllo”. Per stessa ammissione della regista infatti la stessa è ispirata a pellicole iconiche come Matrix , The Truman Show ed Inception.
Allo spettatore non possono comunque non venire alla mente anche Vanilla Sky (o Abre los ojos); Anche in Don’t Worry Darling infatti, come è stato per le pellicole di Alejandro Amenábar/Cameron Crowe, è l’inconscio che non sembra adattarsi alla brama di ordine e controllo della coscienza e turbando l’ordinata pace collettiva con conturbanti visioni che non riescono ad essere sopiti nonostante le distrazioni e litri di alcolici ricreativi. Alice è infatti tormentata dai suoi sogni, da un desiderio insopprimibile di verità, e proprio come Alice attraverso lo specchio (le favole iniziatiche Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio sono un riferimento fondamentale anche nella saga Matrix) non può non andare al di là dello stesso, non può che scegliere la pillola rossa.
Se molti infatti, come è stato per la quadrilogia di Matrix, vedranno nell’opera della Wilde una sofisticata metafora della modalità di controllo capitalistica delle masse altri non potranno non vedere in Don’t Worry Darling una per nulla celata pellicola dai contenuti gnostici. Ricorre infatti in essa la dualità dell’esistenza umana classica delle pellicole a tematica gnostica, un mondo fittizio e uno reale. Quello fittizio nel quale l’unanimità è drogata dalla materialità, da attività ed intrattenimenti insignificanti atti fondamentalmente mantenerlo dipendente e docile all’interno di un sistema produttivo che ha bisogno di api operaie diligenti. Uno reale che preme per essere rivelato e che rappresenta una attrazione inevitabile per colui che è l’eletto. Non può sfuggire infatti l’evidente riferimento alla cacciata dall’Eden di bibblica memoria e alla conoscenza come unico mezzo per vivere una vita autentica.
“L’unica cosa che ci chiedono è di restare qui, qui al sicuro.”
Olivia Wilde – Don’t Worry Darling
Interessante anche la rappresentazione di una parte di universo maschile per il quale l’unico mondo ideale sembra essere quello degli anni 50 nel quale le donne non avevano alcuno strumento di autodeterminazione delle loro vite e facevano sostanzialmente da colf per le loro famiglie e da intrattenitrici sessuali per i rispettivi consorti.
Dont worry darling è una forma di resistenza nei confronti della pericolosa tendenza al conformismo e al totalitarismo soft nel quale la cultura del controllo, digitale e non, ci sta portando. Un film che è un grido per l’autodeterminazione del femminile affinchè nessuna deleghi a qualcuno la propria sicurezza e la propria realizzazione, nei giorni nei quali Mahsa Amini, di soli 22 anni, muore nelle mani della polizia morale iraniana per non aver adeguatamente indossato il velo.
Dont worry darling è in uscita nelle sale italiane dal 22 settembre 2022.
Regia: Olivia Wilde Con: Florence Pugh, Olivia Wilde, Chris Pine, Gemma Chan, Nick Kroll, Harry Styles, Douglas Smith, KiKi Layne, Timothy Simons, Dita von Teese, Ari’el Stachel Paese: USA Durata: 122 minuti Distribuzione: Warner Bros italia Anno: 2022