Chi ha ucciso Rino Gaetano? Il coraggio di raccontare: un’indagine tra massoneria, servizi segreti e poteri economici – Recensione del libro di Bruno Mautone

Chi ha ucciso Rino Gaetano? Il coraggio di raccontare: un’indagine tra massoneria, servizi segreti e poteri economici – Recensione del libro di Bruno Mautone

Chi ha ucciso Rino Gaetano?: l’avvocato, politico e scrittore italiano Bruno Mautone firma una inchiesta sui misteri che circondano la morte della amatissima figura di Rino Gaetano a oltre quarant’anni dal controverso incidente a Roma su Via Nomentana. Un incredibile viaggio attraverso gli intrighi del mondo della musica e della politica italiana durante i suoi anni più tragici.

Rino Gaetano non ha bisogno sicuramente di presentazioni. Amatissimo cantautore – oggi forse più di allora – celebre per le sue canzoni a sfondo sociale e politico caratterizzate sempre da una forte dose si sarcasmo e ironia, la cui carriera si è interrotta tragicamente da un incidente stradale che lo ha portato alla prematura scomparsa all’età di soli 30 anni.

Un voce graffiante e uno stile inconfondibile il suo, spesso definito non-sense, ma che forse diversamente da quanto descritto utilizzava la sua arte per diffondere messaggi scomodi, inserendo nei propri brani fatti e riferimenti di una Italia anni 70 dinaniata da orrori e bassezze e in cui scorrevano fra le strade fiumi di sangue.

Bruno Mautone per sua stessa ammissione è profondamente legato alla figura di Rino Gaetano che ebbe modo di conoscere in giovinezza durante un concerto ad Agropoli il 7 agosto 1978 e la cui conoscenza ebbe modo di approfondire durante una intervista radiofonica a RadioAgropoli. Durante questa intervista i due ebbero modo di disquisire su “poteri dominanti” che imperversavano nell’Italia di allora e forse anche di oggi. Un incontro che ha generato un interesse profondo nell’autore tanto da partorire ben tre pubblicazioni – tra cui Chi ha ucciso Rino Gaetano – che gettano inquietanti ipotesi sulla sua scomparsa.

L’ipotesi della pubblicazione è infatti che la morte di Rino Gaetano non sia stata assolutamente casuale ma bensì opera di proprio di quei poteri che il cantautore denunciava nelle sue canzoni attraverso il suo linguaggio criptico che dai presentatori televisivi di allora era appunto definito non-sense.

Già nelle prime ore dell’incidente effettivamente qualcuno scorse degli elementi inquietanti sulle modalità dell’incidente e sulle inefficienze dei soccorsi, tanto da generare addirittura una interrogazione parlamentare rivolta al Governo Forlani dell’epoca. Manco a dirlo gli incartamenti relativi all’incidente che ha portato alla morte di Rino Gaetano risultano distrutti.

Mino Pecorelli, giornalista ucciso da killer rimasti ignoti, scriveva in quegli anni che personaggi scomodi vengono uccisi con incidenti stradali”

Bruno Mautone – Autore di Chi ha ucciso Rino Gaetano

La ricca documentazione esposta in Chi ha ucciso Rino Gaetano?, fatta di documenti scritti inediti, testimonianze dirette di amici dell’artista, articoli di giornali e interviste rilasciate all’epoca da Rino, descrivono infatti la produzione del contautore come tutt’altro che casuale – o non-sense – ma bensì come contenenti incredibili riferimenti a fatti inquietanti della politica di allora. Riferimenti frutto di informazioni riservate fornite dalla rete di conoscienze che gravitavano intorno al cantautore che risultano operanti in ambienti diplomatici e nei Servizi segreti.

Tanto per fare qualche esempio in Berta Filava si riportano i nomi dei ministri che saranno poi sacrificati pubblicamente nello scandalo Lockheed, scandalo di tangenti e corruzioni relative all’acquisto di aerei militari. I Mario e Gino citati nel brano- ossia i ministri Tanassi e Gui che non sono “padri del bambino” non sarebbero appunto i veri colpevoli. in Nuntereggae più si fanno i nomi di persone che iscritte alla P2 di Licio Gelli. Nella amatissima Mio fratello è figlio unico si nomina il treno Taranto-Ancona che veniva utilizzato da ufficiali dei servizi segreti italiani affiliati alla loggia P2 – i fratelli appunto – per falsare le indagini sugli attentati ai treni. In AD 4000 DC si fa esplicito riferimento al banchiere mafìoso e massone Michele Sindona, legato a Giulio Andreotti e alla DC. Ancora nelle sue canzoni troviamo riferimenti a una rosa assassina e a un pugnale USA, oltre a numerosissimi altri riferimenti che svelano episodi vergognosi della politica e del potere che hanno attraversato la storia italiana.      

Le inchieste di Bruno Mautone e i numerosi elementi racconti sulle peculiari modalità dello scontro avvenute su Via Nomentana a Roma e sulle lacunose attività di soccorso che sono sfociate poi nella morte dell’amato cantautore di Crotone hanno poi convinto l’autore a presentare denuncia alla Procura del Tribunale penale di Roma sulla morte di Rino Gaetano e sul suo migliore amico Enrico Carnevali, figlio di un agente dei Servizi Segreti, anche lui morto in un incidente stradale su Via Nomentana a Roma.

Chi ha ucciso Rino Gaetano è quindi una inchiesta estremamente articolata e avvincente ma soprattutto un omaggio appassionato ad uno degli artisti più iconici della musica italiana che si intreccia con l’incredibile storia recente del nostro paese che continua a fornire elementi di grandissimo interesse.

Un autore coraggioso caratterizzato da una straordinaria volontà di parlare liberamente di quella Italia segreta e parallela tanto diversa da quella immagine buonista fornita dalla cultura mainstream dell’epoca. Una volontà che forse ha pagato troppo duramente.

Autore: Bruno Mautone Anno: 2021 Editore: Uno Editori Pagine: 246

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