A Different Man: in sala il thriller psicologico diretto da Aaron Schimberg, con protagonista un intenso Sebastian Stan che per questa performance ha vinto il premio come migliore attore protagonista agli ultimi Golden Globe.
Edward (Aaron Schimberg), aspirante attore con il volto sfigurato da una malattia degenerativa, si sottopone a un trattamento medico sperimentale radicale per trasformare drasticamente il suo aspetto. La procedura ha successo e Edward con il suo nuovo volto da sogno cambia identità e tenta di vivere la vita che pensa gli sia stata sempre negata dal suo precedente aspetto.
La nuova vita di Edward si trasforma però rapidamente in un incubo quando si rende conto che non riesce veramente a recuperare ciò che non ha mai avuto, soprattutto quando scopre che la sua sua ex vicina di casa aspirante regista ha scritto un ruolo ispirato a lui e perde la parte che sente sua di diritto a favore di un altro attore (Adam Pearson), affetto dalla sua stessa patologia, che entra nella sua esistenza e mette completamente in discussione la sua identità.
Una pellicola affascinante e audace quella che porta su grande schermo Aaron Schimberg che affronta in modo provocatorio il granito imperativo di bellezza della società dell’apparenza ma anche quello di autoefficacia, ossia la fiducia nel riuscire a perseguire ciò che ci si propone di ottenere. Una parabola narrativa metaforia attraverso la quale il regista evidenzia come i modelli preconfezionati di successo che ci propone la società siano spesso involucri vuoti che ci allontanano da noi stessi e da ciò che più autenticamente ci può realizzare come persone.
La regia di Schimberg è ipnotica, costruita come un gioco di specchi fatto di illusioni grazie alle sapienti atmosfere surreali che è in grado di costruire. L’atmosfera è cupa, caratterizzata da una tensione crescente che sfocia in momenti di pura inquietudine e che rende indubbiamente tributo ad altri autori magistrali che hanno fatto del lavoro sul corpo il fulcro della loro produzione come David Lynch e David Cronenberg ma che ricorda anche i momenti migliori della indimenticabile cinematografia della premiata coppia Spike Jonze e Charlie Kaufman. Uno dei riferimenti a cui la pellicola sembra alludere è infatti a quel capolavoro del cinema grottesco che è Essere John Malkovich (1999) nel quale il frustrato protagonista, proprio come Edward, ha modo di vestire per la prima volta nella sua vita i panni di un vincente ma si rende conto che in qualunque caso è comunque se stesso, qualunque aspetto abbia.
Sebastian Stan offre una performance straordinaria nei panni di Edward, trasmettendo la vulnerabilità e la crescente inquietudine del protagonista che identifica esclusivamente nell’aspetto estetico della sua parte della vita la ragione dei suoi fallimenti e che è costretto con il tempo alla dolorosa presa di responsabilità dei suoi fallimenti di vita. Accanto a lui un altrettanto straordinario Adam Pearson, attore affetto da neurofibromatosi e già noto per Under the Skin, che porta sullo schermo la sua presenza magnetica carica di autenticità.
A Different Man è una pellicola intrigante e disturbante, che sfida le convenzioni e lascia lo spettatore con più domande che risposte e che in questo senso richiama un’altra straordinaria pellicola recente, vergognosamente sminuita ai recenti Oscar 2025, che molto ha da dire sulla elaborazione del concetto pornografico della bellezza e dell’orrore nella cultura contemporanea, The Substance.
A Different Man è in uscita nelle sale italiane il 20 marzo 2025 grazie a Universal Pictures e Lucky Red.
Regia: Aaron Schimberg Sceneggiatura: Aaron Schimberg Soggetto: Aaron Schimberg Con: Sebastian Stan, Renate Reinsve, Adam Pearson, C. Mason Wells, Owen Kline, Charlie Korsmo, Patrick Wang, Michael Shannon Anno: 2025 Durata: 112 minuti Paese: USA Produzione: Killer Films, Grand Motel Films Distribuzione: Universal Pictures, Lucky Red