Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim – Recensione del prequel della saga di Peter Jackson

Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim – Recensione del prequel della saga di Peter Jackson

Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim: in sala dal 1 gennaio il prequel della saga cinematografica di Peter Jackson dedicato alla fondazione del mitico Fosso di Helm.

Fin dal suo annuncio, Il Signore degli Anelli – La Guerra dei Rohirrim ha sollevato tante curiosità quanti dubbi vista l’audace sfida proposta dela regista giapponese Kenji Kamiyama, che ha collaborato a lavori come Jin-Roh, Blade Runner: Black Lotus e Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, di proporre un’animazione in stile anime da principio sicuramente spiazzante ma che rappresenta anche di per sè una sfida interessante.

Ia pellicola d’animazione, prodotta da New Line Cinema con Fran Walsh, Peter Jackson, Sam Register, Carolyn Blackwood e Toby Emmerich nel ruolo di produttori esecutivi, è un prequel animato ambientato 183 anni prima degli eventi principali della saga di Tolkien ed è strettamente legata alla trilogia cinematografica. E’ narrata infatti l’epica storia di Helm Hammerhand, leggendario re di Rohan, e di sua figlia Héra, una giovane anticonformista coinvolti nella guerra scatenata dall’assalto di Wulf, signore di Dunland, desideroso di vendetta per la morte di suo padre. Durante la pellicola si potrà assistere alla coraggiosa resistenza del popolo nell’antica roccaforte di Hornburg in seguito conosciuta come Fosso di Helm.

La sceneggiatuta è curata da un team guidato da Philippa Boyens, già collaboratrice della trilogia di Jackson, che sicuramente risulta ben integrata nell’universo tolkieniano, con un’attenzione particolare ai temi quali il potere, la vendetta e della resilienza, in cui è valorizzata in particolare la figura di Héra il cui desiderio di libertà si scontra con gli inevitabili vincoli della sua posizione. Héra è sicuramente una figura interessante e ben scritta, intraprendente e appassionata fermamente intenzionata a esplorare la vita fuori le mura di un castello e non semplicemente quello di moglie che rimanda senza dubbio all’amato personaggio di Éowyn, non a caso nella versione originale troviamo la voce narrante della stessa Miranda Otto. Di fronte alla possibilità di contrarre un matrimonio di comodo con il re Wulf, Héra opporà uno strenuo rifiuto scatenando una lite che scatenerà la guerra. Molto meno spazio è lasciato invece a Wulf, dipinto troppo semplicemente come un antagonista mosso dalla sete di vendetta a cui avrebbe sicuramente giovato una attenzione maggiore in fase di scrittura.

Nella narrazione l’assedio alla fortezza di Hornburg è il fulcro della narrazione, che privilegia le dinamiche umane e politiche, relegando alla magia a un ruolo marginale che rende La Guerra dei Rohirrim forse meno affascinante rispetto alla trilogia principale.

L’aspetto però forse più controverso de La Guerra dei Rohirrim è forse però proprio l’aspetto tecnico. Se senza dubbio i fondali risultano suggestivi e colmi di fascino, evocando l’estetica dei film di Jackson, il character design fortemente legato alla cultura anime risulta, in particolare all’inizio, piuttosto stridente. L’animazione inoltre risulta spesso discontinua in particolare nelle sequenze d’azione, che alternano momenti di maggiore fluidità a cali di qualità evidenti soprattutto nelle scene a cavallo. Questa mancanza di coerenza visiva distrae dallo sviluppo della trama, penalizzando un film che avrebbe potuto essere molto più incisivo. La combinazione di animazione tradizionale e CGI, che fonde tecniche 2D e 3D ispirate alla cultura anime, potrebbe non essere al’altezza delle aspettative di un pubblico abituato agli elevati standard garantiti dalla animazione digitale dei lungometraggi cinematografici recenti, rendendolo un prodotto forse più adatto allo streaming rispetto alla visione in sala.

La Guerra dei Rohirrim é complessivamente un’esperienza che arricchisce il mondo di Tolkien con un approccio innovativo e una narrazione coinvolgente che esplora aspetti meno noti della Terra di Mezzo che compensano in parte le carenze tecniche, tuttavia è probabile che i fan più esigenti potrebbero trovare difficoltà a digerire i momenti meno curati dell’animazione. La Guerra dei Rohirrim rimane sicuramente una visione neccessaria per i fan della saga e i cultultori della culture anime, che potrebbe però non soddisfare pienamente chi cerca una trama complessa o uno sviluppo più approfondito dei personaggi.

Nonostante i suoi difetti, il film riesce a evocare l’epica e la tragedia di Rohan, regalando al pubblico una storia emozionante e una nuova eroina affascinante in Héra. Per chi ama il mondo di Tolkien e desidera esplorarlo sotto una nuova luce, La Guerra dei Rohirrim offre un’esperienza suggestiva, anche se lontana dalla grandezza epicoca della saga originale.

Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim è in uscita nelle sale italiane il 1 gennaio 2025 grazie a Warner Bros. Pictures.

Regia: Kenji Kamiyama Sceneggiatura: Jeffrey Addiss, Will Matthews, Phoebe GittinsArty Papageorgiou Voci Italiane: Edoardo Siravo, Joy Saltarelli Anno: 2024 Durata: 134 min. Paese: USA ProduzioneNew Line CinemaWarner Bros. AnimationSola EntertainmentWingNut Films Distribuzione: Warner Bros.

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