Giurato numero 2: superata abbondantemente la soglia dei 90 anni Clint Eastwood torna al cinema con una pellicola con la quale potrebbe salutare definitivamente il suo pubblico. Una riflessione sulla colpa e sulla redenzione capace di sondare le più profonde e oscure pieghe dell’animo umano.
Savannah, Georgia. Justin Kemp (un intenso Nicholas Hoult visto recentemente nel divertente Renfield) è un giovane uomo faticosamente impegnato a costruirsi un futuro con sua moglie (Zoey Deutch) dopo essersi messo alle spalle un passato tormentato.
Inaspettatamente Justin si trova ad affrontare i demoni del suo recente passato, viene convocato come giurato in un caso di omicidio apparentemente semplice, ma ben presto realizza che il processo lo ingaggia personalmente svelando un retroscena personale drammatico. Durante la discussione in tribunale infatti sente emergere una serie di dolosori ricordi relativi proprio a quella drammatica notte che lo condurranno a un difficile dilemma etico che finirà per gettare nel suo animo e poi i quello degli altri giurati un “legittimo dubbio” capace di scompaginare le carte di un caso all’apparenza molto semplice.
La vittima, Kendall Carter, è una giovane donna trovata morta su una strada in una piovosa notte nella quale ha violentemente litigato con il suo compagno che ha una serie precedenti criminali. Le evidenze sembrano quindi indicare il fidanzato come colpevole ideale per l’accusa, possibile risoluzione che sarebbe particolarmente favorevole per la procuratrice indicata per il caso. Faith Killebrew (Toni Colette), ingaggiata nel ruolo della pubblica accusa, è infatti anche impegnata in campagna elettorale alle prossime elezioni, circostanza che ineviatilmente la ingaggia più nella identificazione del “perfetto” colpevole che nella ricerca della verità che potrebbe rivelarsi scomoda per tutti.
Inevitabilmente tutti i protagonsisti saranno costretti a guardare in faccia i fatti di quella notte maledetta e ad andare oltre al loro tornaconto personale riflettendo su quanto sia parziale la nostra percezione della realtà e fragili i valori di cui pensiamo di essere portatori.
“Qualche volta la verità non è giustizia”
Justin Kemp – Giurato Numero 2
A 94 anni suonati, Clint Eastwood non manca di stupire il suo fedele pubblico con una ennesima esplorazione dell’animo umano attraverso una riflessione sul peso della coscienza e su quel complesso confine tra colpa e redenzione. Una narrazione costruita attraverso una alternanza fra scene presenti e in flashback, in cui pioggia e oscurità la fanno da padrone come metafora visiva del tentativo vano dei suoi protagonisti di ignorare quelle verità che comporteranno inevitabilmente l’incontro con l’ombra personale e le sue bassezze.
Una pellicola intensa, emotivamente coinvolgente che probabilmente può essere interpretata come il testamento artistico di un grande artista della settima arte, che attraverso una riflessione asciutta e priva di inutili fronzoli estetici torna su quella linea sottile già esplorata in passato fra moralità e interesse personale, codardia e coraggio, ambiguità e etica. Per farlo il regista gioca abilmente sul tema del visibile e dell’invisibile, dell’apparenza e della sostanza, dell’evidente e del celato, in forma cristallina e priva di facili giudizi. Lunghi da fornire riflessioni morali o soluzioni consolatorie Eastwood riflette infatti sulla coscienza umana e della sua capacità di negare l’evidenza.
Clint Eastwood ci consegna un film intenso e profondo, un thriller psicologico dall’impianto classico, all’apparenza didascalico nello stile e nei contenuti, che scava con chirurgica precisione nelle zone d’ombra dell’anima dei suoi protagonisti ma anche dello spettatore. Chiunque avrà infatti la fortuna di godersi in sala Giurato numero 2 non potrà fare a meno di guardarsi dentro ed empatizzare con un dramma morale con il quale il regista inevitabilmente ci ingaggia tutti.
Inaspettatamente premiato dalla Warner Bros. che ha deciso per l’uscita in sala, e non in direttamente in streaming come ipotizzato inizialmente, in vista di una possibile candidatura agli Oscar Giurato numero 2 vi aspetta al cinema dal 14 Novembre 2024.
Regia: Clint Eastwood Con: Leslie Bibb, Zoey Deutch, Nicholas Hoult, J.K. Simmons, Toni Collette Sceneggiatura: Jonathan Abrams Anno: 2024 Durata: 114 min. Paese: USA Produzione: Dichotomy Films, Malpaso Productions, Gotham Group Distribuzione: Warner Bros.