Alien: Romulus – Recensione del prequel prodotto da Ridley Scott con Cailee Spaeny

Alien: Romulus – Recensione del prequel prodotto da Ridley Scott con Cailee Spaeny

Alien: Romulus: in sala il settimo capitolo della serie di culto che propone le origini del franchise, prodotto da Ridley Scott, insieme a Michael Pruss e Walter Hill, e diretta da Fede Alvarez.

Rain e Andy sono due fratelli impiegati in una azienda nella quale lavorano allo scopo di guadagnarsi dopo anni di duro lavoro l’agognata libertà. In realtà la loro è una società fraudolenta che non ha nessuna intenzione di farli affrancare e che prossimi alla conclusione del loro debito comunica loro che esso non è affatto estinto e che saranno trasferiti in miniera per altri anni di schiavitù. Disperati si recano da un gruppo di giovani coloni spaziali che stanno pianificando la fuga e si uniscono a loro. Un piano ben congegnato se non fosse che nel relitto dell’astronave che vogliono utilizzare scoprono la minacciosa presenza di uno xenomorfo.

Collocato fra Alien (1979) e Aliens – Scontro finale (1986) la pellicola del regista uruguaiano con questo midquel aggiunge elementi per ricostruire gli eventi inizali della saga.

Ricalcando uno degli aspetti più innovativi e apprezzati della saga, nella quale la protagonista Ellen Ripley (una indimenticabile Sigourney Weaver) è diventata l’icona femminile del cinema per eccellenza, Alien: Romulus propone una protagonista femminile caratteristica della nostra contemporaneità. Troviamo infatti la lanciatissima Cailee Spaeny (Civil War, Priscilla) sicuramente meno caratterizzata della Ripley ma che offre la convincente interpretazione di una protagonista profondamente umana e contemporanea, dilaniata dalla consapevolezza di essere una semplice ruota di un ingranaggio infernale dal quale deve necessariamente liberarsi ma anche dall’amore per un fratello sintetico con il quale ha passato la vita. Una eroina quindi meno deflagrante forse ma fortemente in linea con le inquitudini dell’umanità contemporanea sempre più recalcitrante nella routine fatta di obblighi e convenzioni nella quale siamo tutti immersi.

Seguendo infatti il classico percorso dell’eroe delineato da Joseph Campbell la giovanissima Rain, costretta in una realtà ripetitiva e oppressiva, sarà chiamata a vivere la sua leggenda personale. A compiere il suo personale percorso dell’eroe per affrancare sé stessa, coloro che gli sono cari e infine il mondo che la circonda.

Alien: Romulus si immette inoltre nel dibattito collettivo relativo agli apetti positivi e negativi delle intelligenze artificiali e che nel novero di questa riflessione collettiva chiama in causa direttamente il padre di queste riflessioni Isaac Asimov con le sue leggi della robotica che per quanto chiare e condivisibili possono comunque essere aggirate a discapito dell’uomo.

Fede Alvarez, già regista di Man in the Dark , firma un’opera cruda, materiale e altamente avvincente che convincerà i fan della saga ma anche da coloro che si approcciano alla terrificante creatura aliena purchè amanti del genere fantascentifico dalle declinazioni horror.

L’uscita del settimo capitolo della saga è stato celebrata anche dagli scultori Antonio Molin e Michela Ciappini che hanno realizzato a Marina di Ravenna una scultura di sabbia raffigurante l’iconico Xenomorfo. Un’opera scolpita utilizzando 10 metri cubi di sabbia di 3 metri di larghezza e 2 metri di altezza.

Alien: Romulus in uscita nelle sale italiane il 14 agosto 2024 grazie a The Walt Disney Company Italia.

RegiaFede Alvarez Sceneggiatura: Fede Alvarez Con: Cailee Spaeny, David Jonsson, Archie Renaux, Isabela Merced, Spike Fearn, Aileen Wu Anno: 2024 Paese: USA Produzione: 20th Century StudiosScott Free Productions, Brandywine Productions Distribuzione: The Walt Disney Company Italia

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