Jago – Into the White: presentato in anteprima al Tribeca Film Festival 2024 in sala per un evento speciale il 18 e 19 giugno il documentario di Luigi Pingitore dedicato a Jago artista, giovane scultore italiano definito come il nuovo Michelangelo seguito da oltre un milione di follower.
Jago – Into the White, diretto da Luigi Pingitore, è un’opera visiva affascinante che celebra la maestria e la dedizione di Jacopo Cardillo, noto come Jago, alla scultura.
Jago, all’anagrafe Jacopo Cardillo, è un artista italiano contemporaneo noto principalmente per le sue sculture. Nato il 1987 ad Anagni, Jago ha guadagnato fama grazie alle sue straordinarie abilità nel lavorare il marmo, spesso paragonate a quelle dei grandi maestri del Rinascimento. Inizia il suo percorso artistico in giovane età, presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone che abbandona per seguire il proprio percorso artistico indipendente. E’ considerato una delle figure emergenti più promettenti dell’arte contemporanea italiana grazie alla sua capacità di fondere tecniche classiche con tematiche moderne, le sue opere sono spesso cariche di significati simbolici e riflessioni sulla condizione umana capaci di affascinare critici e pubblico. Fra le sue opere significative Habemus Hominem (2009), scultura ispirata alla figura di Papa Benedetto XVI che ha contribuito a lanciare la sua carriera.
“Vorrei che lo spettatore guardasse questo film con la consapevolezza che esso racconta anche un’altra storia. C’è la mia vita e la mia opera ovviamente, ma c’è anche la magnifica avventura che ha portato un regista in 4 anni a dar vita a un’opera nella più totale indipendenza. Creando, per un puro gioco del caso, un parallelismo con la mia storia di artista, che si è formata anch’essa nella solitudine, nella distanza dal Sistema Italia e con uno sguardo forgiato nel sacrificio. Into the white è quindi un viaggio condiviso, che per me è stato una magnifica lezione di scultura. È per questo motivo che oggi sono animato da un senso di gratitudine, perché è raro in vita avere la possibilità di vedersi e conoscersi attraverso gli occhi di qualcun altro”.
Jago
Un documentario nel quale la fa la padrone la solitudine dell’artista, la materialità e la sapiente lentezza con la quale Jago si dedica alle sue opere utilizzando la storica tecnica di intaglio di Antonio Canova, considerato il suo netto rifiuto di utilizzare tecniche di intaglio moderne, in un alternarsi fra il suo studio nella Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi a Napoli, i luoghi della sua ricerca e delle sue mostre e coloro che gli consentono di procurarsi il suo materiale d’elezione, il marmo. Il rifiuto dell’artista per le tecniche moderne a favore di quelle tradizionali rappresenta una forma di resistenza e un manifesto filosofico/spirituale contro le dinamiche del mercato dell’arte che rappresentano un ostacolo per la libertà creativa dell’artista.
“La verità è che sto ancora imparando”
Michelangelo
Il documentario evidenzia anche la dimensione mediatica di Jago, oltre che quella imprenditoriale, che lo ha fatto diventare così popolare fra i giovani e nel mondo dello spettacolo che sono affascinati da una personalità che utilizza la contaminazione con l’esterno come strumento creativo. Da ciò è evidente la scelta e l’importanza di un contesto come una Napoli scelto come luogo d’elezione per la sua produzione artistica. Dopo il lockdown Jago infatti le porte del suo studio ai napoletani invitandoli a scrivere frasi su un grande blocco di marmo che poi verrà da lui intagliato facendo diventare la sua arte un atto di craetività collettiva.
“A dispetto del cliché romantico dell’artista tormentato e alienato, la prima impressione che si ricava osservando Jago è quella di una persona consapevole che tutto, nella nostra esistenza, passa dall’energia. Che vita e arte non devono viaggiare separati. E che l’arte non è solo testimonianza di ciò che siamo, ma è soprattutto un esercizio di immaginazione su ciò che possiamo diventare. Sin dai primi ciak mi ha colpito il rapporto quasi agonistico che Jago ha con il marmo. Il suo è un lavoro animale, fisico, non solo spirituale. Un lavoro in cui maestria tecnica e sudore sono sullo stesso piano. È come se quella chiesa nel cuore di Napoli, a un certo punto, fosse diventata un ring. E il marmo il suo avversario. Con lui lì da solo che, giorno dopo giorno, ripresa dopo ripresa, cerca di vincere il suo incontro. Il percorso per arrivare alla statua diventa in questo senso molto più importante dell’opera stessa. Perché quella forma – La Pietà – non avrebbe senso se prima non ci fosse stata tutta quella fatica e tutti quei sacrifici, se non avessimo visto con i nostri occhi quei momenti di esaltazione e quelle giornate di scoraggiamento. Tutta la bellezza che arriva al pubblico è simile alla luce che ci arriva solo dopo molti anni dopo l’esplosione della stella. Noi vediamo la luce ma ignoriamo quello che c’era prima. Quel prima invece è stato il centro del mio lavoro. Abbiamo cominciato a girare poche settimane dopo la fine del primo lockdown e da allora, e per tutti i 3 anni della produzione, ho portato la macchina da presa quanto più vicino, io spero, alla vera essenza dell’uomo Jago. Per provare a raccontare qualcosa che sia i suoi followers che i suoi detrattori, abituati all’immagine proiettata dai social, non avevano mai visto. E per testimoniare la verità della sua vita, una vita in continua espansione, che lo porta a viaggiare dappertutto e a essere allo stesso tempo artista, imprenditore, comunicatore e pop star”.
Luigi Pingitore – Regista
Ritratto di una personalità affascinante e ricca, prima ancora che di un artista di talento Jago – Into the White, nell’ambito del progetto la Grande Arte al Cinema (di cui ricordiamo Uomini e Dei. Le Meraviglie Del Museo Egizio e Hopper. Una Storia D’Amore Americana), è distribuito in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital (elenco sale su nexodigital.it) con i media partner Radio Capital, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
Jago – Into the White sarà nelle sale italiane il 18 e 19 giugno 2024 come primo EVENTO OFF della Grande Arte al Cinema.
Regia: Luigi Pingitore Durata: 93 minuti Produzione: JCJ Srl Distribuzione: Nexo Digital Anno: 2024