Tutti (Quasi) in Purgatorio: prosegue il percorso iniziatico alchemico della Divina Commedia proposto da Giorgia Sitta nel Purgatorio delle anime.
Giorgia Sitta torna in libreria per divulgare il prezioso insegnamento della Divina Commedia in chiave alchemica, disvelando così il ricco significato dell’opera del sommo poeta, forse meno noto, volto alla evoluzione dell’uomo e alla sua realizzazione personale.
L’alchimia trasformativa o alchimia spirituale è un prezioso insegnamento che si tramanda da oltre 5000 anni la cui diffusione ai giorni nostri è sicuramente riconducibile al meraviglioso lavoro di interpretazione in chiave psicanalitica fatta da uno degli psicologi più importanti di sempre, Carl Gustav Jung.
Lontana infatti dall’essere una sorta di bizzarra forma di chimica arcaica l’alchimia trasformativa rappresenta in forma simbolica i passaggi più importanti che l’uomo deve affrontare per condurre il viaggio più importante della sua vita, la realizzazione di se stesso.
Il suo insegnamento è rintracciabile in forma simbolica ed immaginifica in una infinita quantità di racconti, fiabe, mitologie sparse in tutto il mondo (comprese le saghe fantasy che affolano le nostre librerie e le sale cinematografiche) confermando che la profondità del suo insegamento è qualcosa che è stata elaborata nell’inconsio collettivo nel corso dei millenni e che quindi parla all’umanità intera.
E’ noto che Dante fosse un iniziato, probabilmente faceva parte dei Fedeli D’amore, e che una delle chiavi di lettura della commedia fosse proprio il suo significato spirituale. In questo senso la commedia va vista come un vero e proprio manuale, seppur simbolico, per tutti coloro che sentono prepotentemente il richiamo iniziatico e sentono l’esigenza di iniziare a manifestare la propria anima in questo mondo.
In questo secondo libro, dopo aver affrontato i dannati e i gironi infernali nel fortunato Tutti all’Inferno, Giorgia Sitta si appresta a descrivere le sfide che l’aspirante alchimista si accinge ad affrontare varcando le porte del Purgatorio.
Noi eravam tutti fissi e attenti
Purgatorio II. 118-123
a le sue note; ed ecco il veglio onesto
gridando: «Che è ciò, spiriti lenti? qual negligenza, quale stare è questo?
Correte al monte a spogliarvi lo scoglio
ch’esser non lascia a voi Dio manifesto».
Se l’Inferno rappresenta nell’alchimia trasformativa la fase della Nigredo, fase di morte e putrefazione necessaria alla nascita di nuova vita, il Purgatorio rappresenta l’Albedo ossia la fase in cui si impara ad attendere e a curare, a mantenere la tensione infinitamente finchè l’anima non sarà veramente pronta a manifestarsi completamente nella sua luce.
Le prove previste dell’Inferno riguardano infatti il sapersi calare nel proprio inconscio, guardare in faccia uno per uno i proprio demoni interiori, accoglierli in tutto il loro orrore e poi saperseli lasciare alle spalle.
Il Purgatorio invece conduce il ricercatore nel regno della consapevolezza. Un regno nel quale la lezione forse più importante che bisogna imparare è quella di saper condurre il percorso della propria anima con incrollabile costanza.
Secondo l’autrice è infatti la capacità di reggere la tensione con infinita pazienza e fiduciosa attesa la capacità fondamentale da apprendere, consapevoli che la perseveranza e l’abnegazione per il proprio progetto animico porterà inevitabilmente prima o poi un meraviglioso fiore.
Il seme piantato nella terra buona porterà i suoi frutti ma ha bisogno di silenzio, pazienza e amorevoli cure. Ciò che farà la differenza sarà quindi la capacità del ricercatore di saper investire, nel silenzio e al buio, senza avere idea di quando vedrà spuntare il suo germoglio.
Il percorso iniziatico, rappresentato simbolicamente in tantissime favole, mitologie e nella Divina Commedia, è costellato di prove che l’eroe deve affrontare. A volte bisogna centrare un obiettivo con la freccia, a volte catturare un uccellino d’oro, a volte riportare a casa la preziosa acqua che regala l’immortalità che sgorga da una fonte sorgiva, a volte bisogna sciogliere degli enigmi. Tali prove spesso rappresentano quello che viene definito il Guardiano Della Soglia, una figura utile al ricercatore spirituare sia per misurare la forza della sua dedizione e sia la correttezza del suo percorso.
La strada per il Paradiso è una via stretta si sà, larga è solo la strada per l’Inferno.
Un percorso sicuramente lungo, irto di ostacoli e cadute quello che porta al Paradiso ma la buona notizia è che varcare la porta del Purgatorio vuol dire avere la certezza di aver iniziato il proprio Processo di Individuazione e che la propria anima prima o poi inizierà a manifestarsi.
Buon percorso e buona lettura a tutti (o quasi).
L’autrice: Giorgia Sitta
Giorgia Sitta è psicologa clinica e studiosa di alchimia trasformativa, di mitologia e della Divina Commedia.
Autore: Giorgia Sitta Anno di pubblicazione: 2022 Editore: Le due torri Pagine: 173